Il devastante giorno dopo

Mamma mia che maledetto inferno.

Un weekend tranquillo e frizzante si trasforma nella morte domenicale.
Non capita spesso ma forse era inevitabile.

Venerdì, serata Goldo.
Cena alla pace per il compleanno dell'Ing. Goldoni, pizzone (buona salsiccia e cipola, mai sentita prima) e birra, yellow'o'pandin e giochi di incastro umani.
Finale in taverna nico, si continua a riesumare ricordi, va tutto bene.

Il sabato, ancora da grandi classici..Bosford si impone sul proprio campo macellando la prima della classe, passeggiata in centro, calice di vino e due sporte di tigelle.
La simpatica cassiera "che belll(forse 4 o 5)a tigellata che vi fate" mette il sigillo sulla serata, si può partire.

I diesel di inizio secolo forse ci mettevano meno tempo a prendere coppia, fatto sta che dalle 8.45 alle 10.30 sembra di essere allo spizio dietro casa e ci vuole tempo per portare il motore ad un regime accettabile.
Il primo colpo di vita si palesa a quell'ora grazie al divertentissimo gioco di società "conoscere l'Europa", quanto di più triste esesita sulla faccia della terra, pattume a fine serata ma non basta.
Il motore è imballato forte, complice un astemia forzata dei più.

Arriva il 7th cavalleria suonando la tromebetta, il motore dopo aver consumato tanto parte e ci si sposta.
E' l'ora del Trivial, è l'ora della riscossa.
Maschi contro femmine, dominio totale delle cerniere che la fanno da padroni, colossi di cultura.
Gege e Nico dalla cattedra dirigono, Galvani scalda la sedia pensando ai presidenti USA e un Rimondi formato Masoni, sbaglia un appoggio da sotto..la Gallinella non entra; torna in panchina ma quando riesce piazza due triple che chiudono la disputa.
Il quartetto rosa soccombe, Zanardi, Manuzzi, Viviani e Gennari si perdono come quest'ultima negli organuli cellulari.

Ore 4.15, il motore non ha più niente da dire, consumati si va in branda ignari del regalo domenicale.
La temutissima ragliata pomeridiana del day after.