lunedì 8 febbraio 2010

Torna la Coppa America

Fantastico Articolo preso da LA STAMPA.it e la coppa america riparte tra le mille polemiche.

Si comincia, o almeno così si tifa - il vento c’è o non ci sarà, gli arbitri diranno che va bene oppure no? - e lui complica la vita al cameriere. Una tazza di acqua calda, anzi bollente, con dentro due limoni spremuti. «Me la sto facendo addosso...», dice e si capisce cosa. Giri del mondo, onde assassine, coppe, regate di prestigio, ingaggi da nababbo, bizze e stramberie degli armatori miliardari. Ma adesso, a poche ore da questo colpo di pistola, anche il veterano dei mari chiede aiuto al «canarino», all’acqua bollente che manda via la paura. Le medaglie non se le ricorda più.

E chi se li ricorda più, davanti a questo «canarino», acqua bollente e limone strizzato, gli onori della Coppa America? Paura. Tensioni. Tremori. Non ci sono più le barche, ci sono questi mostri, i catamarani, i trimarani, le vele grandi quanto un campo da baseball, i computers, gli ingegneri, gli scienziati. Insomma, dal fascino del passato al presente della tecnologia. Dalla tradizione - è pur sempre la Coppa più antica, ha 159 anni- al futuro. A barche, che non sono più barche, capaci di moltiplicare per tre la forza del vento. E gli ingaggi dei velisti. O le spese degli sponsor.

Per arrivare oggi, al colpo di pistola delle ore 10,06 - sempre che il vento lo permetta, e l’arbitro pure... - lorsignori di Alinghi e Oracle hanno già speso 150 milioni di dollari, e solo per litigare con gli avvocati. Altri 150 milioni per inventarsi questi mostri del mare, tra vele enormi quanto l’ala di un Boeing 747 e l’acqua bollente con limone del nostro velista che se la fa sotto. Milioni di dollari, o di euro, per togliersi lo sfizio di tenersi in bacheca la Coppa America. Anche se questa Coppa America è diventata la Coppa del cavillo, una volta vincevano le 100 ghinee, adesso cento cause in Tribunale.

Gli sfidanti, per chi si è appassionato a questa contesa, sono due Paperoni incarogniti. Incarogniti per questa Coppa. Ernesto Bertarelli, 44 anni, che si è inventato il marchio Alinghi; Larry Ellison, che di anni ne ha 74, mister Oracle. Uno ha ereditato dal padre la multinazionale della biochimica Serono, appena venduta; l’altro continua a far dollari con tecnologia e internet. Si detestano. Si rubano progettisti, velisti e pure gli avvocati. Dicono di volersi sfidare solo in mare, ma hanno già pronti i ricorsi alla Corte di New York. Che, a fine febbraio, potrebbe decidere di annullare questa sfida.

E così si fa finta che sia tutto vero, tutto autentico, tutto come ai tempi della Regina Elisabetta, 159 anni fa. Fingere di chiamare barche a vela questi mostri della tecnologia, dove il velista non fa fatica, pigia un bottone, e se la fa è per evitare di cadere in mare dall’altezza di un diciassettesimo piano. Ecco perché il nostro reduce dalla imprese di Luna Rossa, Auckland 2000, davvero un secolo fa, dice di farsela sotto. Se cadi dalla cima dell’albero qui ti spiaccichi. Se sbagli di un nanosecondo con il pulsante vai a sbattere. E se sbatti, il trimarano del Billionario si spezza.

Bertarelli ed Ellison, come conviene ai Signori, si stanno già ben mazzolando. Si evitano. Alle conferenze stampa se c’è uno non c’è l’altro. Per evitarsi non si sono presentati manco alla sfilata di barche ed equipaggi, cerimonia classica a poche ore dal via. Ellison non si è mai visto, in questi giorni. Ciuffo spettinato, nervosetto, tirato quanto basta, Bertarelli non poteva nascondersi. E come sempre è stato in queste occasioni si è poi nascosto nelle banalità di circostanza: «Ho due possibilità, o vinco o perdo. Non avrò una seconda scelta, spero di indovinare quella giusta».

La differenza, tra Bertarelli ed Ellison, è che uno vuol mettersi al timone e l’altro no. L’altro è Ellison. E la storia della Coppa America, dal Barone Bic in avanti, dice che un armatore al timone ha incontrato solo sciagure. «Io lascio fare ai professionisti», fa sapere Ellison. Bertarelli, invece, sfida anche questa maledizione: auguri. Non si era mai visto un armatore a bordo. «Ci mancava pure questa - commenta Vincenzo Onorato, che in Coppa America l’avventura l’ha ha provata e forse la riproverà con il suo Mascalzone Latino - Tra tutte le follie delle edizioni precedenti questa è la più folle».

Se va bene, se il vento c’è, se Bertarelli e la Guria che ha nominato - altra regola tra le folli regole - dirà che va tutto bene, i due mostri cominceranno a battagliare alle 10,06 di questa mattina. Vento ammesso tra i 5 e i 15 nodi. Onda non superiore al metro. Regata oggi e poi dopodomani. Chi ne vince due ha vinto tutto, la Coppa America. Ma qui si insinuano i sospetti, e i timori, della Brigata Ellison. Bertarelli governa la Giuria, può decidere se si regata oppure no, se vento e onda sono accettabili, e si è dato tempo fino al 25 di febbraio. E il cavillo, anche qui, potrebbe decidere.

Sorseggiando il suo beverone di acqua bollente e limoni spremuti il nostro amico velista - arruolato ora con Ellison e la sua Ciurma di Oracle - non riesce a dimenticare i tempi belli della Nuova Zelanda, di Auckland 2000, dei trionfi di Luna Rossa, delle telecronache in notturna. Altri tempi, altra vela, altra Coppa America. Adesso, e qui, sembra solo una sfida tra billionari incattiviti, tecnologie e avvocati, multiscafo e trimarani, sponsor e dollari. In sala stampa si tenta di indovinare il futuro della Coppa America. E si tifa per Ellison, che almeno vuole il ritorno alle barche.

Non piace nemmeno a Valencia, questa Coppa America. «Ma non la potevate organizzare nel fine settimana?», si è domandato il quotidiano di qui. Per dire, poi, che non sta arrivando nessuno, gli alberghi sono vuoti, e c’era più gente per le prove della Formula 1, una settimana fa. Argomentazioni nobili. Ma Bertarelli, l’Organizzatore, se ne impippa e parla solo della sua regata. «Per questo lunedì mattina le previsioni meteo sono buone, la regata dovrebbe essere regolare». Per mercoledì non si sa. Per la Coppa America nemmeno. E Bertarelli farà di tutto, e proprio di tutto, per non perderla.


"GIOVANNI CERRUTI
LA STAMPA"

giovedì 4 febbraio 2010

GR Navale - SAR

Come da titolo, il noto consorzio emiliano GR, si arricchisce di una nuova divisione in vista della prossima messa in acqua degli scafi Victory e Sea Calf.

E' di oggi la notizia relativa allo stanziamentodi fondi per l'apertura della divisione Search and Rescue.
Dopo un attenta analisi si è subito scelto il modello che costituirà l'ossatura della divisione.




Robbe Neptun.
Ancora non chiari i punti riguardanti la scelta della motorizzazione anche se pare inevitabile la scelta di un mono propulsore elettrico a spazzole.

Le parole di A.Galvani, AD del gruppo:

La possibilità di avere un unità simile arricchisce di fatto le possibilità del consorzio di potersi rischierare in differenti scenari operativi.
Siamo felici di aver trovato questa opportunità. Una grande barca, un modello apprezzato in tutto il mondo per le sue qualità, per la sua longevità e non trascurabile per il suo ridotto costo.
Dobbiamo ultimare i contratti di fornitura dei propulsori ma per ora siamo soddisfatti.
E' un buon inizio.
Non appena arriverà la buona stagione e metteremo le barche in acqua sarà sicuramente di grande supporto.
Ora non ci resta che aspettare con tranquillità consegna e varo.


Ora la dichirazione senza ritocchi stampa dello stesso:
Beliscimo!

mercoledì 3 febbraio 2010

Si torna a primeggiare

Ed i crucchi vedon rosso...in tutti i sensi...
Primi due giorni di prove e le rosse davanti, Alonso e poi Massa.
Due purosangue latini davanti agli sbiavdi germanici.
Avanti!Grande voglia di mondiale!













Foto Afp

martedì 2 febbraio 2010

Nuovo anno, vecchie abitudini..

Un dopo pranzo in ufficio come tanti altri....

Spunta il sole e si torna a giocare

Bene, il mese post ferie è concluso.
Necessario ficcare la testa nel lavoro come gli struzzi nella sabbia e in tutte le altre cose da sistemare per riprendere a veleggiare con buon ritmo.

Oggi ci siamo...la dura pianificazione è fatta, resta da far andare il treno sui binari piazzati e godersi ogni istante libero come si può.

Questa sera, per riprendere altre cose, il consorzio GR Navale, in attessa dell'estate, si ripropone con il mito invernale delle barche RC.

Presso i cantieri Galvani, gli stessi dove ha trovato la morte la nostra lancia lacustre, le due imbarcazioni del consorzio verranno ultimate per la messa in acqua.
Difficile pronosticare la fine lavori sul Vitello dei mari ma per quanto riguarda la Victory ci siamo, è questione di giorni per la prima prova in acqua (laghetti di Ferrara, si presume).

La Victory avrà numero velico ITA R85.













A breve tante altre news sulla nostra esistenza :)

Nuova riapertura

Bene bene..
come da titolo ci si appresta a riprendere dopo il classico mese di pausa pro-feste.
Succede in estate, succede in inverno, ogni tanto è come brevi raffiche di vento.
Si torna sempre qui...

Come sempre si tornerà con qualche cosa di frizzantino..in arrivo il prestigioso premio "man of the year 2009"